Travels Emotions

La cucchiarella etnica

“Ma l’arnese per cui nutro una vera e propria venerazione è la cucchiarella. Di legno ovviamente. Umile e utile come una nonna di altri tempi in una cucina di altri tempi, la cucchiarella è la regina dei fornelli. Ed è internazionale.”

Tratto da “La memoria dei luoghi” racconto non pubblicato scritto a San Cristóbal del Tachira (Venezuela) nel Marzo 2020.

Cipro

Memoria: “Nella parte nord dell’isola di Cipro, quella che è stata occupata dalla Turchia nel 1974 e ancora oggi ha un governo autonomo da quello della Repubblica di Cipro, ha sede una sorta di agriturismo innovativo che si definisce un eco-villaggio: il Büyükkonuk. L’anziana coppia che aveva fondato e promosso la Büyükkonuk Eco-Tourism Association si dedicava, tra le altre cose, alla promozione dell’asino come “motore” delle attività agricole ma anche dello sviluppo eco-sostenibile dell’isola. Questo gentile e simpatico equino è, inoltre, una grande opportunità per riavvicinare le comunità turco-cipriote e quelle greco-cipriote, allontanate da decenni di conflitto, ma unite dalle stesse radici culturali e dalle comuni tradizioni. E tra le tradizioni di cui eravamo alla ricerca, il Büyükkonuk promuoveva anche quella della coltivazione dell’olivo. E quando hai legno d’olivo, il passo verso la produzione di oggetti di legno è molto breve. Di quelle nostre esplorazioni politico-culturali mi resta una splendida cucchiarella con il manico stranamente piegato di novanta gradi rispetto alla concavità, anch’essa di forma strana, ovale ma poco profonda e dai bordi spessi, che lo rende molto poco utile in cucina, ma profondamente originale. Direi che rispecchia perfettamente il carattere dei suoi creatori, creativi e molto attenti al bello che la loro terra può offrire.”

Polonia

Memoria: “In Polonia, dove si può trovare uno dei mercatini di Natale più belli d’Europa, quello di Krakow, allestito nello splendido scenario del Rynek Główny, la piazza principale del centro storico, ho dato inizio a questa tradizione. Mi imbattei in una bancarella di oggetti di legno lavorati a mano, e le cucchiarelle avevano la particolarità di avere la parte concava rotonda e non ovale come la maggioranza di quelle in commercio. Mi piacquero per questo o forse perché l’atmosfera di quel mercatino era irresistibile e ti invogliava a fare acquisti (come d’altra parte tutti i mercatini di Natale sanno fare).”

Repubblica Centrafricana

Memoria: “L’unico souvenir che ho della Repubblica Centrafricana, ad esempio, è un grande cucchiaio di legno dal manico corto e l’ovale enorme. Originale e speciale. La Repubblica Centrafricana, precipitata in una guerra civile alla fine del 2013, ha visto l’interruzione di quasi tutte le attività produttive (tranne l’estrazione delle materie prime da parte delle multinazionali). Neanche l’artigianato si è salvato dal baratro in cui il Paese, bellissimo, è precipitato. Unica produzione significativa in cui mi sono imbattuto a Bangui, la capitale, erano i mobili in vimini. Ho arredato la nostra casa con splendide poltrone e divani, comodini, armadi, tutto realizzato ad arte con materiali locali da artigiani locali. Ma quando si è trattato di decidere cosa riportare a casa come ricordo, non ho potuto darmi una risposta. Un bel mattino, però, entrando al Grand Caffè per fare colazione, mi sono imbattuto in un vecchietto che reggeva un cesto di vimini con dentro tutte queste strane cucchiarelle. Non ne avevo mai viste prima di tale forma, e mai ne avrei viste dopo. Ecco, avevo trovato finalmente il souvenir di quel paese tanto bello quanto sfortunato. Ritorno di tanto in tanto a Bangui, ma non ho più incontrato quel vecchietto. La memoria della cucchiarella è anche per lui.”

Camerun

Memoria: “In Camerun ero solito visitare un supermarket dove sapevo che, oltre alle forniture moderne e globalizzate, esponevano anche manufatti artigianali. Alcuni di questi cucchiai e queste forchette di legno di grandi dimensioni sono esposti per bellezza in cucina, anche se difficilmente troveranno una forma d’impiego.”

Kenya

Memoria: “Stesso ruolo per un enorme cucchiaio comprato in un supermercato a Nairobi, di legno grezzo, non rifinito e non dipinto, che le donne keniote utilizzano per cucinare l’ugali in enormi tini di metallo. L’ugali è come la nostra polenta ma di sorgo. È di colore bianco e assolutamente insapore. Ancora oggi mi domando cosa ci trovino i miei colleghi che se ne riempiono il piatto avidamente e ne decantano il gusto (paese che vai, usanza che trovi!), cosicché l’enorme cucchiaio, con la sua ingombrante presenza, mi serve a tenere sempre a mente il famoso detto “il mondo è bello perché varia”, frase tanto abusata quanto vera.”

Francia

Memoria: “Schivando le offerte di souvenir in legno d’olivo che oramai imperversano in ogni località turistica, dalla Puglia alla Toscana, dalla Grecia alla Spagna, mi sono dedicato soprattutto alla ricerca di cucchiarelle genuinamente fabbricate per le cucine locali. Una sola eccezione mi ha visto infrangere questa regola: un piccolo cucchiaio di legno d’olivo di forma appiattita e squadrata, veramente originale, trovato su una bancarella in Provenza. Per il resto, i paesi dove posso dare sfogo a quest’altra mia passione sono soprattutto i paesi africani.”

Francia (Guadalupa)

Memoria: Quando sono andato alla Guadalupa, mi hanno consigliato di visitare il mercatino di Sainte-Anne, su Gande-Terre. Effettivamente molto ricco e interessante, ho trovato questi cucchiai di legni diversi e ne sono stato attratto, purtroppo non ricordo il nome del legno di cui sono fatti… 

Camerun

Memoria: Comprato al Supermercato “Dove” di Bastos (Yaoundé) come quelli precedenti.

Burkina Faso

Memoria: Nella zona del Mercato centrale di Ouaga, precisamente entrando in Avenue Yennenga e prendendo il primo vicoletto a dx, si raggiunge un bellissimo negozio di artigianato locale gestito dall’Association des Femmes de Boussouma, dove potrete trovare oggetti di artigianato in legno, in terracotta e in pelle, tessuti, gioielli, saponi artigianali e tanto altro. Ma ovviamente la mia predilezione va sempre agli oggetti per la cucina, come questa cucchiarella che ricorda per la forma quella comprata a Bangui (vedi sopra).

Burkina Faso

Memoria: Questa cucchiarella invece l’ho acquistata al Village Artisanal de Ouagadougou, uno spazio immenso e ricco di ogni tipo di produzione artigianale burkinabé: legno, tessuti, terracotta, gioielli.

Grecia

Memoria: Non c’è volta che passi per Atene e che non torni con qualche cucchiarella in legno d’olivo. Sì, è vero, è qualcosa di molto turistico, ma anche artigianale, utile e bello!

Messico

Memoria: Mi sono imbattuto in questa bancarella che era la prima del grande mercatino di Natale allestito sul Paseo de la Reforma a Città del Messico. Ho subito notato la bella fattura di tutti gli oggetti di legno di Guamúchil. La bancarella era allestita a nome delle “Comunidad indigenas residentes en la Ciudad del Mexico”.

Camerun

Memoria: Anche a questo giro, una capatina al supermercato Dove, al piano superiore dove, in mezzo a tante “cineserie”, trovo alcune cucchiarelle artigianali “made in Cameroun”.

Tonga

Memoria: Nel variopinto Talamahu Market, il mercato coperto della capitale Nuku’alofa, stavo cercando qualcosa di non voluminoso da poter riportare a casa come ricordo di questa seconda esplorazione alle isole Tonga. La maggior parte della produzione artigianale è fatta di tapa (corteccia) da diversi alberi, con cui si intrecciano cesti, borsette, vassoi, o i tipici tapa cloths (Ta’ovala e Kiekie) ma ho trovato anche questo cucchiaio di legno di mogano e non ho potuto resistere alla tentazione di aggiungerlo alla raccolta di cucchiarelle.

Copertina: Set di legno dal Mercado Principal de Mérida (Venezuela), 04/12/2021.
I testi in corsivo sono tratti da “La memoria dei luoghi” racconto non pubblicato scritto a San Cristóbal del Tachira (Venezuela) nel Marzo 2020.

Back

Up

Next